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Sei casi esemplari di mostre del vetro: il primo caso.

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Per conoscere le tecniche di exhibit design in uso nelle mostre specializzate nel vetro contemporaneo, sono stati selezionati sei casi di studio esemplari   con il fine di avviare un confronto tra sei eventi espositivi   recenti finalizzati ad esporre importanti collezioni relative alle produzioni del Novecento .

Dal confronto è emerso che accanto a sale dedicate ad esporre singoli o gruppi di oggetti di grande rilevanza artistica, vi sono anche sezioni didattiche   o simulazioni immersive dedicate a far conoscere le tecniche della produzione del vetro nel passato e nel presente.

Il primo caso di studio riguarda la mostra “Carlo Scarpa.Venini 1932-1947” tenuta alla Fondazione Giorgio Cini di Venezia, organizzata da Le stanze del vetro.

Il secondo caso di studio riguarda la mostra ”Tomaso Buzzi alla Venini” tenuta alla Fondazione Giorgio Cini di Venezia, , organizzata da Le stanze del vetro.

Il terzo caso di studio riguarda la mostra “ A.V.E.M. arte vetraria muranese”

Tenuta al Museo del Vetro di Murano (Venezia).

Il quarto caso di studio riguarda la mostra “L’avventura del vetro dal Rinascimento al Novecento tra Venezia e mondi lontani” tenuta al Castello del Buonconsiglio di Trento.

Il quinto caso di studio riguarda la mostra Fulvio Bianconi alla Venini” tenuta alla Fondazione Giorgio Cini di Venezia, organizzata da Le stanze del vetro.

Il sesto caso di studio riguarda la mostra “Murano oggi. Emozioni di vetro” tenuta al Museo del Vetro di Murano (Venezia).

IL PRIMO CASO

 

FONDAZIONE GIORGIO CINI DI VENEZIA. LE STANZE DEL VETRO.

LA MOSTRA “CARLO SCARPA.VENINI 1932-1947”.

29 agosto 2012 – 29 novembre 2012.

Forse non tutti sanno che dal 1932 al 1947 il noto architetto e designer veneziano Carlo Scarpa ( Venezia 2 giugno 1906, – Sendai 28 novembre 1978,) lavora come direttore artistico presso la rinomata vetreria muranese Venini, realizzando oggetti di design unici che diedero nuovo lustro al vetro artistico di Murano, incrementandone altresì la produzione.

L’esposizione a cura di Marino Barovier ricostruisce attraverso più di 300 opere il percorso creativo di Carlo Scarpa negli anni in cui operò come direttore artistico per la vetreria Venini (dal 1932 al 1947).

Aperta nell’ estate 2012, la mostra costituisce la prima iniziativa pubblica le Stanze del Vetro, un progetto culturale pluriennale, avviato dalla Fondazione Giorgio Cini in collaborazione con Pentagram Stiftung, per lo studio e la valorizzazione dell’arte vetraria veneziana del Novecento.

La mostra CARLO SCARPA. VENINI 1932–1947 si articola attorno ad una selezione di più di 300 opere progettate dall’architetto veneziano Carlo Scarpa negli anni in cui operò come direttore artistico per la vetreria Venini (dal 1932 al 1947), opere sono esposte per la prima volta e provenienti da collezioni private e da musei di tutto il mondo.

Le opere sono suddivise in una trentina di tipologie che si differenziano per tecnica di esecuzione e per tessuto vitreo (dai vetri sommersi alle murrine romane, dai corrosi ai vetri a pennellate).

Il materiale esposto comprende anche prototipi e pezzi unici, disegni e bozzetti originali, insieme a foto storiche e documenti d’archivio.

La mostra offre un’occasione di riflessione sul significato e l’importanza dell’esperienza del design nell’opera di Carlo Scarpa, che al periodo muranese deve la sua vocazione sperimentale e artigiana, e propone un interessante confronto tra l’attività di Scarpa-designer e quella di Scarpa-architetto.

All’interno del percorso espositivo è stata inoltre allestita una sala proiezioni per la visione di due film documentari sul rapporto tra la vetreria Venini e Carlo Scarpa.       I film sono stati prodotti da Pentagram Stiftung e realizzati dal regista Gian Luigi Calderone, già autore di Casa Venini, un racconto sulla storia della famiglia Venini-Santillana.

Il primo, un documentario della durata di 15 minuti dal titolo “A Carlo Scarpa” e ai suoi infiniti possibili (1984), svela le immagini dei vetri di Carlo Scarpa sulle note della composizione omonima che Luigi Nono scrisse nel 1984 in memoria dell’amico, mentre il musicologo Stefano Bassanese, oltre a illustrare la struttura della composizione, spiega gli aspetti comuni della ricerca dei due autori.

Un secondo documentario, Carlo Scarpa fuori dal paradiso (2012), racconta invece Scarpa e i suoi vetri attraverso la testimonianza di chi l’ha conosciuto, come gli ex allievi e soprattutto il figlio Tobia.

Questo lavoro, della durata di un’ora, viene proiettato due volte al giorno ed è in vendita nel bookshop della mostra. 

Per tutte le mostre future organizzate nell’ambito del progetto de Le Stanze del Vetro, il regista Gian Luigi Calderone realizzerà di volta in volta un film documentario per arricchire e completare l’esposizione e i suoi contenuti.

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